Chi siamo

PROGETTAZIONE

Siamo una piccola Onlus qui in Italia, che rappresenta però una grandissima comunità in Tanzania…

Mawaki Malaika Onlus nasce formalmente nel 2017, con il desiderio di portare avanti dei progetti in ambito sanitario e socio-sanitario con una particolare attenzione riguardo alla disabilità. Essendo la sede operativa in Italia di Mawaki NGO’s Tanzania, ne supporta, altresì, tutte le sue attività condividendone i fini e gli obiettivi.

Il nostro intervento si sviluppa nella zona di Kilolo (regione di Iringa, Tanzania, dove,  come nel resto dell’Africa i bambini con disabilità hanno un accesso molto limitato alla socializzazione, all’istruzione e all’assistenza sanitaria). Secondo i dati UNESCO solo il 10% dei bambini diversamente abili  riceve un’educazione primaria e le cause principali sono barriere culturali, inaccessibilità alle infrastrutture, mancanza di servizi adeguati e di formazione.

“The African Report on Children with Disabilites” evidenzia come l’Africa sia fra i paesi con il più alto tasso di bambini disabili e tra le cause principali c’è la mancanza di adeguati servizi sanitari (pre-peri e post-natali e quindi di prevenzione), e mostra come spesso il tasso di mortalità sia elevato per il ridotto accesso alle cure sanitarie e riabilitative nonché inflazionato dall’impossibilità di affrontare un viaggio per le famiglie che vivono in villaggi che distano ore ed ore dall’ospedale.

DOVE SIAMO?

Il villaggio di Pomerini è posto a circa 1.850 metri sul livello del mare, all’interno dell’altopiano e a circa 58 chilometri di distanza da Iringa. L’andamento climatico è tipicamente subequatoriale con un lungo periodo estivo delle piogge (da dicembre a maggio) ed un altrettanto lungo periodo invernale secco (da maggio a dicembre). Per via però della quota il clima viene notevolmente mitigato durante il periodo estivo (le temperature variano generalmente fra i 13-15 °C della notte e i 25-30 °C del giorno) e subisce un certo inasprimento nel periodo invernale (le temperature di notte possono scendere anche sotto lo zero). Il territorio attorno a Pomerini è molto dolce, fatto di colline (verdissime e rigogliose d’estate) e di valli fluviali poco profonde che si estendono a perdita d’occhio.

Il villaggio è strutturato intorno ad una via centrale, sulla quale si affacciano i negozi, i bar e qualche ristorantino; questa via attraversa nel senso della lunghezza tutto il villaggio, è in terra di un colore rosso. Ciò fa si che durante la stagione delle piogge spesso si formi tanto fango, rendendo difficoltoso il transito degli autobus e dei veicoli in transito. Molti degli edifici sono in muratura e con il tetto in lamiera, anche se man mano che ci si allontana dal centro compaiono capanne di fango con il tetto di paglia. Da circa 2 anni a Pomerini vi sarebbe la possibilità di collegarsi alla rete elettrica nazionale, tuttavia ad oggi le case, le botteghe che hanno provveduto all’allaccio, risultano ancora scarse. Per quanto concerne l’acqua, ci sono dei rubinetti disposti in luoghi comuni a più case, grazie ad una sorta di acquedotto che trasportano acqua pulita dai pozzi realizzati negli anni.

La popolazione locale che secondo gli ultimi dati disponibili è di superiore alle 3.000 unità con un età media di circa 18 anni, è quasi esclusivamente rappresentata dalla tribù dei Wahehe, famosa per avere tenuto in scacco la Germania per oltre un quinquennio nel periodo della colonizzazione, alla fine del secolo XIX.

A Pomerini (che prende il nome dalla regione centroeuropea della Pomerania) c’è un  complesso, tipo College, della scuola secondaria gestita dai Luterani che ospita circa 650 studenti provenienti da diverse parti della Tanzania e due scuole primarie.

La situazione dell’istruzione, per la quale la Tanzania negli anni passati ha investito gran parte delle sue risorse, ha portato il tasso di alfabetizzazione (in linea con le statistiche nazionali) a circa il 90%.

L’attività di rilievo è l’agricoltura, che per lo più ha caratteristiche di sussistenza e solo in minima parte fornisce produzioni destinate alla vendita.

Il mais bianco costituisce la produzione di maggiore rilievo nonché la base dell’alimentazione locale. Questa coltivazione però comincia a diventare sempre più problematica a causa dell’impoverimento del suolo e dell’elevato costo dei concimi industriali. A tale problematica si è fatto fronte grazie all’attività dell’associazione locale Mawaki, che ha reso possibile l’acquisto sul mercato nazionale di grossi quantitativi di fertilizzante ad un prezzo minore, e la conseguente distribuzione agli agricoltori locali.

Altri prodotti sono costituiti da un certo numero di ortive (fra le quali spicca soprattutto il cavolo cappuccio anch’esso parzialmente commercializzato nel periodo di massima produzione), da piccole quantità di fagioli e piselli. L’allevamento costituisce una voce produttiva per lo più destinata all’autoconsumo nonché alla lavorazione della terra. Il collegamento con la città è “garantito” da un unico pullman al giorno che impiega, per raggiungere Iringa (58 km), oltre 4 ore che tendono ad accrescersi,  durante la stagione della pioggia (a causa di guasti, impantanamenti, ecc.). La situazione sanitaria è quella tipica nel contesto tanzaniano. Una forte mortalità infantile dovuta soprattutto alla malaria (per quest’ultima Pomerini rappresenta comunque rispetto ad altri villaggi una specie di “isola felice” per via del clima che riduce di molto la presenza delle anofele) resa ancora più grave da forme di malnutrizione anche se non gravi, decisamente diffuse. Un’aspettativa di vita media che non supera per gli uomini i 42 anni, destinata ulteriormente ad abbassarsi a causa della fortissima ed in crescita incidenza dell’AIDS (si calcola che a Dar es Salaam l’infezione riguardi attualmente il 25% della popolazione). Le condizioni igieniche, d’altra parte, sono precarie e i presidi sanitari sono scarsamente dotati. Il villaggio ha a disposizione come presidi sanitari: un piccolo dispensario, gestito dalla Missione Luterana, in grado di fornire assistenza minima soltanto per le patologie più comuni e da qualche anno un altro piccolo dispensario dove due dei frati della comunità francescana dei frati minori rinnovati, Fra Sebastiano e Fra Nicola forniscono la prima assistenza, a titolo gratuito, a coloro che ne necessitano.

IL CENTRO

Nel 2012 grazie all’aiuto di un’altra associazione italiana, si è provveduto alla costruzione del Kituo Tabasamu, che in italiano significa centro del sorriso E’ composto da quattro strutture: Nyumba Karibu (Casa Benvenuti!) è una casa atta ad ospitare i volontari provenienti dall’Italia, Ofisi Tabasamu (Ufficio Sorriso) è una struttura con l’infermeria, con un ambulatorio e varie stanze per ospitare eventuali ammalati. L’edificio più grande è la Nyumba Tabasamu (Casa Sorriso), destinata ad accogliere proprio coloro che sono a rischio di “perdere il sorriso”: bambini, giovani, anziani, che si trovano ad affrontare un periodo di particolare difficoltà che non potrebbero affrontare da soli. Non può e non vuole sostituirsi ad una struttura ospedaliera, ma  certamente può accogliere  il bambino orfano di pochi anni che vive con la nonna e che nella stagione fredda si è preso una bronchite, quello malnutrito perché alla mamma piace più l’osteria che la casa, quello con una scottatura che ha bisogno di un posto pulito per guarire più che una capanna con il pavimento di terra, l’ammalato di aids che sta attraversando un periodo più critico, un disabile del villaggio vicino che ha bisogno di ospitalità per fare la fisioterapia,  una donna tormentata dal marito che non sa dove andare, l’anziano che non sa più muoversi e che non ha figli o parenti che lo aiutino. L’ultimo edificio è Ukumbi Tabasamu (Salone Sorriso),  non troppo grande e vicino a Nyumba Tabasamu ma situato in modo da essere fruibile da persone esterne senza interferire con le sue attività, costituendosi come una specie di centro diurno. All’interno di Nyumba Tabasamu è stata attrezzata la palestra per la riabilitazione dei bambini, con bagni adeguati e spazi per ospitare gli utenti provenienti da villaggi lontani.  Il centro Tabasamu funge però anche da punto d’incontro e di aiuto nei confronti di famiglie che spesso vivono la disabilità dei loro piccoli in maniera difficoltosa; la difficoltà nasce dal fatto che non vi sono mezzi adeguati per affrontarla con successo. Soprattutto a causa di queste difficoltà che potremmo definire strutturali (abitazioni molto precarie, servizi igienici del tutto inadeguati specialmente per bambini con disabilità motorie, mancanza di acqua corrente, strade sterrate, piccoli sentieri e una serie di ostacoli alla mobilità coniugati spesso con una situazione economica al limite della sopravvivenza, mancanza di supporti istituzionali e di operatori sociosanitari competenti) e in parte anche a causa di credenze superstiziose, spesso questi bambini rischiano di essere emarginati rimanendo relegati nelle proprie abitazioni, privati di un inserimento sociale significativo. 

Il centro Tabasamu, nel quale anche l’associazione Smile to Africa Onlus, continua a svolgere le sue attività portando avanti un progetto a sostegno di bambini molti dei quali sieropositivi, orfani di uno o entrambi i genitori, e/o in gravi condizioni economiche e familiari, funge da punto d’incontro tra le associazioni, simboleggiando l’unità di intenti, volta unicamente produrre benefici alla popolazione locale.

Fino al 2012 non esisteva alcun programma specifico riguardante la riabilitazione dei bambini pur avendo Mawaki già rilevato l’esistenza e l’importanza di questa criticità. Dal 2012 grazie all’impegno dell’associazione Smile to Africa Onlus di Brescia che ha finanziato la costruzione del centro Tabasamu e all’associazione Nyumba Ali Onlus di Bologna (presente, già da anni, anche ad Iringa con un centro di riabilitazione) che si è fatta carico di tutto ciò che riguardava la riabilitazione di bambini soprattutto con disabilità motoria, si è potuto iniziare un progetto di collaborazione che ha condotto alla nascita di attività permanenti a favore dei bambini, prima del solo villaggio di Pomerini, ma successivamente allargate anche a quelli di tutti i villaggi della zona d’intervento interessata (i comprensori di Ng’uruhe, Ukumbi, Mtitu, Kising’a, Ukwega e Kidabaga presenti nella provincia di Kilolo e comprendenti una popolazione che supera le 80.000 persone). Nel frattempo, con fondi del governo nazionale, la provincia di Kilolo ha realizzato il proprio centro provinciale per ragazzi e ragazze diversamente abili in età scolare all’interno della scuola elementare di Pomerini, in modo da favorire l’integrazione scolastica, la cui piena realizzazione è tuttavia ancora lontana. A tutt’oggi questo centro ospita circa 80 studenti, provenienti da tutta la provincia. Questi ragazzi necessitano di un intervento fisioterapico, svolto dalle nostre “dade” (terapiste), in quanto, almeno per il momento, il governo assicura esclusivamente l’insegnamento scolastico, escludendo qualsiasi altro tipo di intervento volto al miglioramento della qualità di vita.

Questa situazione ci ha spinto, dall’inizio del 2017, a farci promotori del progetto “TEMBEA” (in lingua swahili CAMMINA); un progetto in collaborazione con la NGO MAWAKI, la cui mission è l’accoglienza / degenza e assistenza riabilitativa, educativa e sociale per bambini affetti prevalentemente da danni di natura neuromotoria presenti sia presso il Centro Tabasamu, sia presso il centro provinciale istituito presso la scuola elementare. Il nostro progetto pertanto, si propone di provvedere a questa parte di bambini per garantire loro la giusta assistenza e riabilitazione.

Il nostro aiuto consiste nel sostenerli quotidianamente dal punto di vista socio-educativo, nutrizionale, riabilitativo, assistenziale e sanitario. Secondo la divisione delle strutture precedentemente descritte, ci sono 15 bambini ospitati nella struttura governativa, alcuni di loro orfani, e molti provenienti da villaggi molto distanti. Degli attuali 30 bambini che

frequentano il centro Tabasamu una decina sono di Pomerini, villaggio in cui ha sede il

centro,  per loro quello è il posto in cui svolgere le attività riabilitative e pranzare, per poi

ritornare a casa propria; mentre per quelli che vengono da altri villaggi, viene fatta una turnazione che permette, ad ognuno di loro, la permanenza a settimane alterne (un nostro pulmino si occupa di andarli prendere dalle proprie abitazione il lunedì per poi riaccompagnarli il venerdì pomeriggio). Il centro rappresenta anche la loro casa, il posto in cui nutrirsi e dormire, oltre ad essere il punto in cui svolgere attività quotidiane volte a favorire una stimolazione di tipo globale per garantire un miglioramento della qualità di vita. Per quelli presenti nel centro governativo, abbiamo concordato, di concerto con la direzione scolastica, che usufruiranno di sedute fisioterapiche per almeno tre volte alla settimana.

Principalmente questi bambini presentano disordini del movimento le cui cause sono legate sia a lesioni a carico del sistema nervoso centrale sia a mancanza di prevenzione (che porta al successivo peggioramento e regressione della funzione deficitaria). Questa è la conseguenza di un mancato riconoscimento e trattamento precoce.  Disordini di questo genere in Occidente, attraverso interventi chirurgici, tutori, ortesi etc ,  possono essere riequilibrati.  Oltre al danno motorio (che è il più visibile), questi bambini possono sviluppare tutta una serie di disturbi associati che spesso (anche in Italia) passano in secondo piano, come: turbe emotive di stampo depressivo-autosvalutativo che possono dare origine a disturbi psichiatrici, disturbi comportamentali, difficoltà nelle autonomie, in epoche successive.

I VOLTI

Le nostre Dade

FRIDA Array
FRIDAdada - operatrice
VERONICA Array
VERONICAdada - operatrice
UPENDO Array
UPENDOdada - operatrice
Zula Array
Zuladada - operatrice
Furaha Array
Furahadada - operatrice
Attu Array
Attudada - operatrice
Amina Array
AminaFisioterapista

LO STATUTO

il nostro Statuto

I BILANCI

Bilancio sociale 2019 e relazione di missione

Bilancio sociale 2018 e relazione di missione

Bilancio sociale 2017 e relazione di missione

DIRETTIVO

Alessandro Grimaldi
Alessandro GrimaldiPresidente
Miriam Esposito
Miriam EspositoVice Presidente
Serena Grimaldi
Serena GrimaldiMembro del Consiglio Direttivo
Maria Giusy Bucciante
Maria Giusy BuccianteMembro del Consiglio Direttivo
Assunta Anatrella
Assunta AnatrellaMembro del Consiglio Direttivo

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